Freud considera perturbante (unheimlich) tutto ciò che non è heim (ovvero casa, confort zone, familiare, già noto) e riconosce tra i motivi fondamentali dell’effetto perturbante quello del sosia ovvero del doppio nel quale si dà “l’identificazione del soggetto con un’altra persona sì che egli dubita del proprio io o lo sostituisce con quello della persona estranea”. Nella clinica contemporanea un tale carattere perturbante del doppio o sosia si ritiene in stretto rapporto con le forme patologiche di depersonalizzazione o derealizzazione dei minori persi nel cyberspazio dei social o dei videogiochi, quando si realizza un danno della formazione dell’identità piuttosto che una progressiva integrazione.Nel percorso che proponiamo saranno analizzate, in funzione della clinica e della psicoterapia psicoanalitica in età evolutiva, le implicazioni di questa modificazione antropologica delle nuove generazioni, attraversate dalle tecnologie digitali e dall’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale (AI).
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